Diario di Bordo

[rapporti minimi del giorno e della notte]

La metafora della vita è il Viaggio. O è il Viaggio la metafora della vita?

domenica 4 ottobre 2009

BALLATA DEL MARE SALATO

Una settimana trascorsa tra la mia città e quella del giglio. Un quasi normale martedì mattina (il 29 settembre) in cui comprendi che la tua vita ha preso un'altra piega, una in più forse, oppure diversa. Così fai la traversata del mare del mondo, una ballata del mare salato, e offri il tuo servizio a chi in quel momento non c'è, ma organizzi gli attrezzi di bordo, le valige, il piano, il programma e l'ordine. Manca la ciurma è vero. Questo il mercoledì successivo, 30 settembre.

Il viaggio è straziante perchè dura un giorno e il mattino seguente sei di nuovo lì, dove abiti da più di un anno. 1 Ottobre. Hai il tempo la sera di andare a cena con amici del corso e di affiancare Baldy e Tancredi. Cavalieri senza macchia, oppure Cortigiani d'altri tempi, chi lo sa. E' stata una serata piacevole (anche se solo il pomeriggio successivo ho scoperto che qualcuno tramava alle mie spalle qualche ora prima!) e ho potuto condivivere molti dei miei pensieri. Baldy riempe. Così la mattina ci siamo ritrovati ognuno più vicino a casa dell'altro del previsto a scambiarci i complimenti per le vittorie personali. Il 2 ottobre. Mi è sembrato un bel momento, lo ricordo con piacere, perchè non mi era ancora mai capitata una vicinanza spaziotemporale così possibile e perchè c'è sempre quel qualcosa che manca.

La baldoria manca, c'è stata a sprazzi, ma domina la fatica, la difficoltà, le rotte che non s'incontrano. Il venerdì faccio in tempo a incontrare la Marchesa e parlarci infinite ore a parlare di chi ci tramava da dietro e sul tardi ho anche incontrato Terri e il suo marinaio. Non ho sentito il loro trasporto ma forse loro non fanno più parte dei miei tempi? E' ormai successo dell'altro.

Rotta per il giglio nella notte de 2. Arrivo il 3ottobre per prestare il mio servizio a ciurme che non sono le mie. Ma è sempre dovere. Passano le ore quando devo restare immobile perchè nessuna barca mi riporta al porto, questo mi offende e mi innervosisce, però l'ostello reagisce bene, e le cose viaggiano meglio.

Veniamo invitati da colleghi del Marinaio per eccellenza. Mangiamo a sbaffo, una serata serena, forse con un dito di vino di troppo.

Mattinata invece con la piccola Principessa. 4 ottobre. Fin dentro una fiera di ogni oggetto. Il tempo passa piacevole. Ora è pomeriggio, ho sentito il Baccelliere e anche se non tutto va bene, altre cose procedono e per il meglio.

Di Smith nessuna notizia. Sarà in alto mare. Il pomeriggio è ancora all'inizio.

domenica 27 settembre 2009

PRANZO DA STEIN

27 Settembre. E' il compleanno di mia madre ma sono anche stata invitata a pranzo da Stein, la pittrice. Non è che ci si veda tanto spesso così è stato piacevole, anche perchè è capitato solo un'altra volta di pranzare con lei. Bella sensazione, di lei, la figlia, il ragazzo. Di tutte le cose che non le avevo ancora detto. E delle sue cose. Bella sensazione, soprattutto quello di rinascita, quello che la includeva anche in quel momento mentre glielo raccontavo, che ho lasciato le cose vecchie al passato ed ora ce ne sono di nuove di cui occuparsi.

sabato 26 settembre 2009

the FLYING SHIP

Il giorno 23 Settembre siamo andate al Flying Ship. Così sono emerse cose del passato, piccole cose che hanno fatte male ad altri. Pensavo di rimediare con qualche battuta e un gesto carino invece a notte non ho ricevuto nulla in risposta. Così sono indecisa se ho fatto una figuraccia oppure devo capire che le persone hanno tempi di reazioni diversi. Aitem, non ha bisogno nemmeno di un altro soprannome.

La notte sono sommersa da incubi strani eppure sono sicura di non particolari preoccupazioni. Sono più che altro le preoccupazioni degli altri a finire nei miei incubi. Le loro ossessioni e le cose che mi dicono di loro. Anche se non sempre nemmeno questo.

La notte del 24 settembre intorno alle 5.30 quando ormai era inutile tentare di riprendere sonno mando un sms di auguri al Capitan Smith. Il mattino seguente scopro che è stato un gesto carino anche se poi per un motivo o per un altro l'ho tempestato di telefonate di cui un poco mi sono pentita (ma è prassi con Smith).

Il giorno del 24 ho aiutato la ciurma a snellire i compiti del SOS. Me la sono cavata anche se con un po' di nervosismo. Ho preso il potere in mano e forse sono risulata un po' antipatica ma ho cercato di essere il più equa possibile. Poi purtroppo bisogna ricordarsi che a comandare la nave sono io quindi bisogna essere autoritari per forza. Baldy è stata molto contenta della mia attenzione, sorrido perchè non sa di cosa sono capace e a quante risorse posso attingere. Questo è poco e discreto, come giusto che sia.

Ieri giornata semplice, con Maria Terri, ho fatto le corse per arrivare in tempo e non era ancora uscita dal lavoro. Il tempo è stato poco ma due chiacchiere fanno sempre bene.

Però ci sono state proposte di lavoro e bisognava parlarne a qualcuno. Parlarne aiuta sempre, ma poi penso sempre da me. Altrimenti non potrei chiamarmi Nostromo su questo blog.

mercoledì 23 settembre 2009

BOWLING

Questa appena trascorsa è stata un'estate più movimentata delle altre. Ho un ricordo sbiadito di questi viaggi e soprattutto me le ricordo in compagnia di marinai che mi suscitavano tristezza. In questa estate vecchie conoscenze si sono fatte vive e nuove si sono affacciate.

Ieri sera, 22 settembre, è stata la volta del bowling. Potenza, 21.30 - 0.30. In compagnia dei miei colleghi, 6 quasi 7 persone che conosco poco su invito di Baldy, nuovissima conoscenza che mi ricorda una cara amica collega e questo in moltissime cose. Per lo stesso motivo so che a breve qualcosa cambierà in lei perchè questo è l'effetto che faccio. L'ho fatta all'altra e lo farò a lei. Stiamo aspettando entrambe che qualcosa accada.

Ho scoperto di essere meno brava nel bowling vero e proprio di quanto invece potrei esserlo nel biliardo a stecche. Ci sono ancora tante cose che non conosco di me. Forse ho una prospettiva d'insieme da non sottovalutare, forse ho una precisione nel focalizzare i piccoli elementi da non lasciarmeli mai troppo sfuggire.

VELE SGONFIE

Per un periodo di tempo molto lungo, non tirava più un alito di vento. Le vele sgonfie erano più affamate dei marinai a bordo. Ma la vita ricomincia e con questo il suo viaggio.

Archivio blog